La vite | Botromagno Vigneti e Cantine
I vitigni dell’agro murgiano e la “Verdeca di Gravina”
L'origine di questa varietà è incerta ma è sicuramente antica. Già nel 1629 il nome “Verdeca di Gravina”
è presente nel trattato della vite e del vino dell'autore pugliese Prospero Rendella.
È allevato maggiormente nelle depressioni carsiche che si innestano nel cuore delle tre province di Bari, Brindisi e Taranto, generalmente insieme al Bianco d'Alessano.
Inoltre un manoscritto del 1871 oggi custodito nel museo della Fondazione Pomarici Santomasi (Gravina in Puglia), si magnificavano le qualità di un vino spumante che avrebbe potuto far concorrenza ai vini di Francia. Questo vino era chiamato Verdeca di Gravina, non per l'utilizzo dell'omonimo vitigno, bensì per i suoi marcati riflessi verdognoli.
Era un vino famoso in tutto il circondario. Veniva spumantizzato in maniera quasi inconsapevole mediante la rifermentazione in contenitori sigillati delle varietà locali, Greco, Malvasia e Bianco di Alessano, che in virtù delle basse temperature delle cantine ipogee scavate nel tufo, qui a Gravina, manteneva un buon residuo zuccherino risultando mosso e delicatamente piacevole al palato.
Attualmente prodotta da BOTROMAGNO – Vigneti e Cantine ( botromagno.it/ )